Non sono solito parlare di me stesso,filtro quello che penso e faccio attraverso le notizie che raccolgo ma stavolta è diverso,credo valga la pena vergare tutto nero su bianco,perché per comprendere bisogna che faccia il punto,parto dal viaggio fatto sabato.
Ovviamente non sono un eroe da romanzo di appendice,sono solo uno che si barcamena avanzando facendo a spallate,perchè il mondo è così afollato che in qualche modo devo anche proseguire.
Mi sveglio e mi alzo per andare a Padova,incerto sugli esiti dell'evento,potrebbero essercene diversi, e remuginando se sia giusto con lo zaino invicta che mi ha accompagnato tante volte,sono in largo anticipo dimenticando che il bar della stazione chiude sabato non ho voglia di cercarne un altro,la colazione si rimanda.
Aspettando il treno si siede vicino a me una donna molto piccola di statura con un pancione enorme di cui sinceramente non mi sono accorto,guardo per terra piegato in avanti,ho scorto soltanto per un attimo le scarpe e sembrano comode.
Inizia a parlare,sembrerebbe filippina,mi succede spesso,sarà il viso rassicurante,il fatto che mi interesso davvero di quello che sento partendo dal presupposto che ci sono storie interessanti ovunque,oppure la gente è tanto sola che si rivolge a degli sconosciuti,non so.
Porta regali al figlio di 7 anni che non vede da tempo e ne attende altri due dal nuovo compagno,sorride,sta con la zia,il tribunale lo ha allontanato da lei e spera che sia felice del regalo,parliamo un poco e scopro che non è il primo sembra avere la tendenza a rimanere incinta,si parla per una mezzoretta e quando si alza ed ha raggiunto la banchina per prendere il treno per Pescara sventola la mano e sorride felice.
Strani incontri.
Salgo sul treno e l'unica nota di colore è il fatto che riesco a versarmi addosso il caffè bollente appena preso scendendo al volo a Bologna,il sonno,non ho dormito una cippa e nella mia cabina di viaggio si spande un buon odore che parte dalla mia coscia.
Arrivo e seguendo le indicazioni per raggiungere l hotel Giotto prendendo l autobus mentre vedo il cielo nevischiare,sorpresa,avendo rimandato dall'altra settimana hanno sbagliato a prendere l ordinazione e siccome vicino c è una grossa fiera le stanze sono tutte occupate,lo zaino cade a terra e faccio sparire quel sorrisetto rubicondo dalla sua faccia,sono sempre stato bravo a inventare offese originali.
Non è bello cercare un posto dove dormire non conoscendo il luogo e chiedendo a caso per strada,gli unici che sembrano interessarsi davvero fermandosi un poco di più ti dicono che non sono di lì e non possono aiutarti,non ci si può fidare neanche delle suore che non ti rispondono,o evitate i vecchi in bicicletta si sentono come al giro d'Italia e sarebbero disposti ad investirti pur di non perdere il ritmo o non risponderti.
Continuando a nevischiare non sapendo dove andare mi sento l'approsimazione alquanto fedele della piccola fiammiferaia.
Mi fermo da un benzinaio e chiedo aiuto,dovevo fare davvero pena perchè si premura di indicarmi un posto dove sicuramente posso trovarmi bene e chiede col suo cellulare se ci sono stanze disponibili,riesco addirittura a ricaricare il mio,scalda molto un poco di cortesia e mi sento sollevato.
Da lì in poi non smettero mai di chiamare la persona che speravo venisse e a cui comunque NON ho mai smesso di pensare,il telefono resta muto e non risponde.
Riposo e dopo la doccia mi metto a guardare la televisione tranquillo,decido di mangiare e mi faccio indicare un ristorante,ho saltato colazione e pranzo alle sette avevo una certa fame.
Mi fermo prima,un bar,ottimo,non sembra molto frequentato ci sono il gestore e due coppie di amici come scopro dopo,tutti con prole molto piccola,mi sento solo come un cane e mi rincuora vedere dei frugoli che scorazzano ovunque,in particolare uno biondo sui due anni che sembrava volesse condire il sapore del ciuccio mettendolo sopra il posacenere.
Sono persone cordiali e mi metto a giocare a freccette,gioco molto in voga da quelle parti e il barista ad intervalli regolari"dimmi quello che devo fare e io lo faccio",ci resto abbastanza e dovrei ringraziarli per la compagnia e no per il toast e le due bibite gassate e le porcate masticate.
Mentre passo la serata il telefono resta muto e non risponde,messaggi inviati nel vuoto.
Dormo,mi alzo e riparto,la nottata non è stata facile ho pensato a lei la maggior parte del tempo rigirandomi e stringendo un cuscino,ogni tanto ci provo a chiamare.
Sono tornato a casa e non capisco ancora come mi sento ma il motivo del viaggio è viaggiare.