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Benvenuti Tutti su questo blog,curato dall'esimio Monaldo Politi e Finardi,i nostri nomi sono frutto della fantasia dei due creatori di questo piccolo angolo di riflessione. Ricordiamo di moderare i commenti al vivere civile,siamo qui per confrontarci e non per scannarci,rirceverete risposte spero sempre esaurienti e rispettose dei VOSTRI punti di vista. (Ringrazio anticipatamente Sugar per ogni volta che vorrà arricchire gli spazi con i suoi graditi post)
Verranno eliminati ESCLUSIVAMENTE i commenti non in linea col Disclaimer che vi viene consigliato di leggere per intero.

Buon divertimento.

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Se il datore di lavoro non vi paga quanto previsto dal contratto rischia la galera.Estorsione.



Art. 629 Estorsione
Chiunque, mediante violenza o minaccia, costringendo taluno a fare o ad omettere qualche cosa, procura a se' o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno, e' punito con la reclusione da cinque a dieci anni e con la multa da lire un milione a quattro milioni (1). La pena e' della reclusione da sei a venti anni e della multa da lire due milioni a lire sei milioni, se concorre taluna delle circostanze indicate nell'ultimo capoverso dell'articolo precedente (2). (1) Comma cosi' modificato dall'art. 8, D.L. 31 dicembre 1991, n. 419. (2) Comma cosi' modificato dalla L. 14 ottobre 1974, n. 497.


Semplice e lineare,la bellezza della legge,a prima vista sembrerebbe non possano esserci errori è chiaramente comprensibile a tutti,però come dice diceva il mio professore di Diritto Pubblico per quanto riguarda poi i casi specifici e reali bisogna stabilire quali comportamenti sono confacenti a tale normativa(interpretazione) e non è sempre facile,se così non fosse non basterebbero codici larghi come lenzuola per prevedere tutte le casistiche.

Quando si decide che un tale comportamento rientra nella sfera di competenza di una legge si deve motivare e solitamente è compito dei giudici stabilire o meno determinate pertinenze.

Mi sono sempre chiesto come mai un datore di lavoro che sotto la minaccia di perdita di lavoro sfrutta una persona non potesse essere equiparato ad un estorsore;se non si rispettano determinati accordi validi per tutti paventando l'indigenza esso forza una scelta che svantaggia l'uno a favore dell'altro.

A dimostrazione che i giudici non sono quella coacerva di male come li vogliono delineare taluni politici ecco la dimostrazione di lungimiranza.



La Seconda Sezione Penale della Corte di Cassazione (Sent. 36642/07) ha stabilito che il datore di lavoro che costringe i lavoratori ad accettare una retribuzione inferiore o comunque non consona alla prestazione svolta, commette reato di estorsione previsto e punito dall'art. 629 c.p.I Giudici della Corte precisano infatti che il reato si perfeziona nel momento in cui il datore di lavoro, approfittando di una situazione di mercato poco favorevole per il lavoratore (quando ad esempio la domanda supera l'offerta), mette il lavoratore nella situaizone di dover accettare determinate condizioni al fine di non perdere il posto di lavoro.Gli Ermellini hanno evidenziato come la tutela del reato previsto dall'art. 629 c.p. è duplice e persegue da un lato l'interesse pubblico dell'inviolabilità del patrimonio e dall'altro la libertà dell'individuo all'autodeterminazione. La sussistenza del reato vi è quindi anche se il datore di lavoro, ha fatto sottoscrivere apposito contratto al lavoratore con approvazione specifica delle clausole incriminate e ciò in quanto il datore di lavoro persegue un fine illecito, con uno strumento generalmente lecito.Con questa decisione la Corte ha condannato un datore di lavoro "reo" di aver costretto alcuni lavoratori assunti senza libretto di lavoro, a lavorare senza copertura assicurativa, senza godere delle ferie retribuite, senza ricevere il corrispettivo per le ore di straordinario effettuato e con una retribuzione inferiore al lavoro svolto, con il presunto presupposto di una perdita del lavoro. (Data: 09/10/2007 - Autore: Cristina Matricardi).


Ovviamente le decisioni della terzo grado di giudizio non hanno forza legislativa ma a volte formano una chiave id lettura della legge che potrebbe entrare nella prassi,speriamo bene.


Quanti datori di lavoro sanno che rischiano anni di galera?

Dove è finita l'informazione?



Per commentare cliccate su commenti, qua sotto, e pregate dio di avere opera, mozilla, o ie perchè in caso contrario potete anche chiudere la pagina e andare a bervi un crodino.

Comment | Bookmark | Go to end
  • Blogger VitoBarese says so:
    16:43:00  

    Ave...
    Peccato come dicevo ad un mio amico che si faceva forte dei suoi studi in giurisprudenza che, fra il mondo fatato dei libri e della teoria e la realtà ci corre un bell'abisso... top

  • Blogger Giovanna Alborino says so:
    07:53:00  

    premettendo che la giustizia italiana fa schifo, dubito che se si trovasse un datore da poter applicare suddetto decreto, sicuramente dopo un anno uscira' pure...fino ad oggi non ho ancora sentito parlare di datori che non pagano, tutt' al piu' pagano gli operai a poco alla volta perche' non ce li hanno, e ne conosco qualcuno... top

  • Blogger finardi says so:
    01:54:00  

    scusate il ritardo un maledetto virus.

    Allora caro Vito vero ci corre un bell'abisso tra la perfezione delle idee astratte e la pratica reale ma resta sempre un bell'esempio

    Giovanna carissima non è un decreto ma solo un modo per interpretare una legge,se non si rispettano i contratti nazionali a tempo indeterminato ci sono una pletoria di mezzi per far fronte a periodi difficili,e parliamo di contratti a termine,escludendo a priori perchè da me invisi quelli a progetto che pure esistono.
    Non è un a giustificazione valida "non ho ancora sentito parlare di datori che non pagano..",ci sono e molti che pagano poco e male facendosi forti della posizione di vantaggio qui si nasconde il marcio. top

  • Blogger LauBel says so:
    14:42:00  

    finché la legge ha bisogno di "interpretazione"... i reati verranno commessi ad oltranza; perché non ci può essere un modo di leggere le regole univoco? top

  • Blogger dany12 says so:
    11:46:00  

    Sara' un metodo che adottero' subito...ciao top

  • Anonymous Anonimo says so:
    22:41:00  

    Tra la nuda realtà e i nostri bei codici passa una bella differenza. Ma molto più tristi si diventa quando si vivono a pelle le ingiustizie e le inottemperanze in ambito lavoro, soprattutto quando a perpretarle è un "dichiarato" professionista. Non immaginavo che a 43 anni, quasi 25 anni di lavoro, abilitazione professionale raggiunta con tanta fatica, sarei stata costretta a fuggire dal lavoro di consulente del lavoro inorridita di quante inottemperanze e bugie dichiarate e siglate in busta paga venivano perpetrate a carico di tanti onesti lavoratori. Il fatto peggiore è non essere ascoltati dalle istituzioni che sembrano sorde a segnalazioni, anche documentabili di tutto quanto. Che cosa si può fare? Certo non si può diventare tanti DON CHISCIOTTE...
    Ma qualcosa bisogna pur fare...
    La mia ribellione mi è costata l'impiego e molto probabilmente mi costerà anche le retribuzione aimè... top

  • Anonymous Anonimo says so:
    17:37:00  

    magari fosse cosi io ho finito di lavorae il 30 settembre oggi che e 10 novembre non mi ha ancora pagato grrrrrrrrrrrrrr top

  • Blogger Unknown says so:
    17:36:00  

    sono brasiliana e lavoro da poco piu di 6 mesi da questo parruchieri ma lui da genaio mi oblica ad firmare una busta paga que è piu alta e non mi da soldi si non firmo cosa faccio? la legge cosa puo fare? grazie! silvana
    www.borbolete@hotmail.it top

  • Blogger REFUSO says so:
    22:54:00  

    Ciao, grazie per l'info. la frase finale la dice lunga...!
    Vorrei porti un quesito in merito.
    Il responsabile del mio settore sta "spingendo" per farmi fare nomi e cognomi di persone di altri settori al nostro collegati, che presumibilmente non stanno facendo il loro lavoro in modo "impegnato", passami il termine.
    IO non mi sento di farli.
    Se non li faccio però minaccia di non escludere quelle giornate lavorative andate male per colpa di questi settori, che concorrono al mio obiettivo semestrale. In poche parole se gli altri lavorano male io ci rimetto l'obiettivo e devo però dirgli chi è!
    Come comportarmi?
    Fare la spia non è reato?

    Grazie top

  • Anonymous Anonimo says so:
    21:13:00  

    anche io mi trovo in una situazione del genere top

  • Anonymous Anonimo says so:
    01:01:00  

    il mio datore di lavoro mi manda a casa e nn mi paga cuanto io o un contratto a tempo indeterminato metalmmeccanico cosa posso fare ? top

  • Anonymous Anonimo says so:
    01:02:00  

    il mio datore di lavoro mi manda a casa e nn mi paga cuanto io o un contratto a tempo indeterminato metalmeccanico cosa posso fare? top

  • Anonymous Anonimo says so:
    10:37:00  

    sono romeno il mio datore di lavoro mi a fatto 2 buste paghe di 4 ore una ma ala fine mi ha detto che io non de o legere coanto prendo su 2 buste perche lui mi da solo 1000 euro.io non loso che devo fare top

  • Anonymous Anonimo says so:
    18:50:00  

    io ho un contratto a chiamata senza obbligo di risposta a tempo indeterminato presso un ristorante..lavoro in media 70 ore al mese (stò quali sempre lì dentro) ma mi viene retribuita "fiscalmente" solo la metà delle ore, quando va bene...ad oggi devo prendere più di 2000 euro e ....ancora non li ho visti. Cosa devo fare?! oltre a chiedere sempre (sembra elemosina!).. Sono stanca di questi giochetti. top

  • Anonymous Anonimo says so:
    18:23:00  

    ebbene si....penso di voler mandare la mia ex titolare in galera..non si scherza su queste cose ed io le ho sempre fatto presente ke darmi meno di quello ke cera segnato in busta andava contro la legge, e rischiava seri guai..settimana prossima dai sindacati e poi si deciderà..cara monica una bella denuncia di estorsione non te la leva nessuna e magari un paio d'anni al fresco chissà ke ti rinfesca le idee..cretina..è proprio vero i soldi danno alla testa!!!!! top