Come ho sentito spesso purtroppo soprattutto il centro ha subito continui attacchi,a mio avviso mirati,per far scomparire zone verdi a favore di chissà quale guadagno,lessi una teoria in proposito ma devo andarla a ritrovare,insomma il ritorno ci sarebbe anche se la zona non diventa edificabile.
Non è questo che mi interessa però,tra le tanta storie,vere e non,e lamentele che si sono susseguite,mentre Cupra Marittima e Ascoli Piceno potevo organizzare mega barbecue appena usciti di casa perchè le fiamme lambivano la porta, vorrei ricordare la ridente cittadina di Fermo,ormai consolidata provincia,come si premunisce?
Possiede mezzi così vetusti per spegnere un incendio che a fatica potrebbe smorzare una scatola di zolfarelli.
Come però ci insegnano coloro che scrivono aulico parto dall' inizio.
C'era una volta un principe o una principessa diranno i piccoli lettori...No questa favola comincia con un paese che per anni si dice messo da parte e non considerato dal capoluogo di provincia,che non viene messo in risalto il suo passato glorioso,non viene aiutato,e senti un vociare di gente che chiede autonomia e si culla nel sogno di far valere la propria appartenenza come abitanti di quel luogo.
Questa ridente cittadina si chiama Fermo.
Il dispotico capoluogo che diciamocelo non distribuisce danari in quantità tali da lastricare in oro nessuno dei centri abitativi di sua pertinenza si chiama Ascoli piceno,ma offrendo a tutti lo stesso trattamento non vedo come alcuni possano lamentarsi di disparità di trattamento.
Comunque un giorno il sogno si avvera,gioia,gioia,gaudio,festeggiamenti al sapor di porchetta e fuochi artificiali,trombette e stelle filanti,i fermani festeggiano la provincia,e giù tutti a darsi enormi pacche sulle spalle e cercare di raccomandare i figli nei nuovi uffici provinciali.
Un giorno però accade l'inaspettato,un losco figuro ammantato di nero,figlio della notte e con l'anima nero pece si mette a dare fuoco ad una grande macchia boschiva prospicente una strada extraurbana secondaria,detta Nazionale,alimentando le fiamme mentre strumenti magici e uomini di chiaro coraggio al servizio del Re con potenti mezzi come elicotteri e canader cercano di spegnere l'incendio,si mobilitano anche le autopompe di diversi paesi che pur potendo poco nel frangente affrontano a viso aperto cercando di arginare come possono,le fiamme le guardano negli occhi e cercano con scarza possibilità se non di spegnere almeno di arginare.
Fermo come decide di comportarsi?
Da uomini generosi e lavoratori si corciano le maniche e mandano mezzi anche loro,peccato che l incendio si propaghi in una zona particolarmente impervia,mentre i guardiano delle fiamme(i vigili del fuoco)di altri luoghi arrivano all appuntamento pur se faticando come muli da soma che tirano obici da 9 cm,arrivano,mentre l'autopompa di Fermo ormai provincia è così vetusta che deve scaricare litri d'acqua sulla Nazionale per poter tornare indietro perchè i mezzi sono così vetusti che sono stati inaugurati da Camillo Benso conte di Cavour.
Allora cari picoli lettori a cosa serve una nuova provincia?
Ad avere targhe diverse.
In altri luoghi intanto per le fiamme alcuni perirono.
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