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Benvenuti Tutti su questo blog,curato dall'esimio Monaldo Politi e Finardi,i nostri nomi sono frutto della fantasia dei due creatori di questo piccolo angolo di riflessione. Ricordiamo di moderare i commenti al vivere civile,siamo qui per confrontarci e non per scannarci,rirceverete risposte spero sempre esaurienti e rispettose dei VOSTRI punti di vista. (Ringrazio anticipatamente Sugar per ogni volta che vorrà arricchire gli spazi con i suoi graditi post)
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eutanasia blog


Da quando il signor Welby ha trovato la fine delle sue sofferenze attraverso un indolore interruzione delle terapie mediche i maggiori canali di informazione si sono disinteressati della questione che sembra aver avuto effetti sociali e giuridici, dovuto sicuramente al susseguirsi di casi molto più importanti come quelli di Maurizio Corona e le eventuali scappatelle di uomini di successo; mentre si sanciva la superiorità dell art. 32 della Costituzione sull interruzione volontaria delle cure mediche, intese in senso lato fino al raggiungimento della cessazione dell esistenza di un individuo che soffre seguendo il modello imperante dell info-teiment, cioè informazione mista a intrattenimento, si sono spente le luci su una questione sicuramente meno pruriginosa, ma che dovrebbe essere presa in considerazione in quanto il lavoro di giornalista, cartaceo o via etere, libero o pubblico, ha l obbligo morale di diffondere questioni che interessano la cittadinanza.

Molti sapranno del caso che ha risvegliato l interesse verso l eutanasia e il testamento biologico, passando verso tutti i canali fino a rotolare verso tavole di commensali che discutevano se fosse giusto decidere se interrompere le cure, fino a quando il Dr. Riccio Mario anestesista nel Dicembre del 2006 dopo aver applicato un anestesia ha interrotto la funzione dei macchinari e delle medicine che tenevano in vita il paziente.

Molti meno sanno che la procura della Repubblica di Roma ha assolto l'anestesista, in base come detto alla art. 32,esso avrebbe solo adempiuto ad un suo dovere facendo quando veniva auspicato dal malato, proprio mentre si dibatteva in commissione Sanità di Palazzo Madama dove da tempo sono in corso audizioni e si stanno analizzando ddl sul testamento biologico, e molti speravano e sperano che questa decisione influisca sulla discussione, che a detta del presidente della commissione Sanità del Senato, Ignazio Marino è indecisa su cosa sia l'accanimento terapeutico, ma che si auspica entro Maggio di presentare un disegno di legge unico in aula al Senato.
Lo stesso Riccio ascoltato dalla commissione Giustizia e affari Sociali della Camera mette in luce il fatto che probabilmente i medici al di fuori di istituti ospedalieri e loro pertinenze, ambulatori e prontosoccorsi ,pratichino l eutanasia.
L iter legislativo non sarà sicuramente facile visto che la discussione attraversa trasversalmente gli schieramenti politici, soprattutto se legati ad una radice cattolica, come dimostra l apertura di Rocco Buttiglione, presidente dell'Udc, in un'intervista al quotidiano Il Tempo il 15 Marzo ”Bisogna fare chiarezza. Noi siamo contrari all'accanimento terapeutico, allo sforzo di tenere in vita una persona che e' avviata alla morte, a costo di gravi sofferenze…la sospensione di terapie straordinarie non e' inutile e va fatta"."Somministrare antidolorifici per bloccare il dolore anche se questo dovesse avvicinare la morte non e' eutanasia. Somministrare veleni e' eutanasia. Quando uno chiede di morire e' un disperato appello di aiuto. Bisogna che nessuno muoia solo".
Mentre altri esponenti politici come Francesco Paolo Casavola, presidente del Comitato nazionale di bioetica (organo consultivo del Governo) ritiene che sul tema dell'eutanasia e dell'accanimento terapeutico "basta interpretare bene la norma costituzionale" e non è necessario promulgare una legge ad hoc”.

Lo strano vuoto informativo aumenta visto il persistente interesse delle alte sfere ecclesiastiche e associazioni laiche cattoliche; infatti Benedetto XVI eletto il 19 aprile nel discorso di insediamento, ha affermato la inviolabilita' della vita umana dal concepimento fino alla morte naturale aggiungendo che la liberta' di uccidere non e' vera liberta', ma e' una tirannia che riduce l'essere umano in schiavitù''.
Della vita umana come 'bene primario' da rispettare in tutte le sue fasi ha parlato anche nella visita al Quirinale del 24 giugno 2005 quando pure ha sottolineato la doverosita' di adeguate cure palliative che rendano la morte piu' umana'.
Ha inviato un discorso simile alla Cei ad Assisi,il novembre 2005
Nel messaggio per la Giornata mondiale della pace dell anno dopo a Dicembre affrontato vari temi tra cui quello di interesse in questo blog.
Di fronte ai partecipanti all'Assemblea generale della Pontificia Accademia per la Vita ribadisce l assoluto diniego per ogni buon cattolico all uso delle pratiche eutanasistiche.
L 11 Febbraio 2007 Il Papa chiede di 'sostenere lo sviluppo di cure paliative per i 'malati inguaribili', e che sia assicurato loro sia il 'sostegno umano' che l accompagnamento spirituale di cui hanno fortemente bisogno'. Con le cure palliative la Chiesa propone di alleviare le sofferenze dei malati e solo con quelle.
Anche in campo interreligioso ci sono stati degli incontri, L'Arcivescovo di Canterbury e Primate della Chiesa Anglicana, Rowan Williams incontra il cardinale Walter Kasper, presidente del pontificio consiglio per l'unità dei cristiani dopo l apertura della chiesa anglicana sull eutanasia passiva.

Medici e giuristi facenti parte di associazioni si sono incontrate più volte per discutere della questione:” L'Associazione Medici Cattolici di Milano dichiara di essere contraria il 14 Novembre 2006 alla posizione della chiesa anglicana,
Movimento cristiano lavoratori convegno no all eutanasia, 28 Gennaio 2007; Unione Giuristi Cattolici Italiani e dall'Ordine degli Avvocati di Cosenza a convegno sul testamento biologico, 12 Febbraio 2007…ecc.ecc.”
Eppure come detto pochi ne parlano e se si imbastisce l argomento sembra ritagliarsi sempre uno spazio misero rispetto ad altre notizie, nonostante sembri molto dibattuto e il Rapporto annuale Censis 2006 indichi che il 57% di italiani in presenza di una malattia grave, il paziente o il familiare hanno il diritto di interrompere la terapia.

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  • Blogger M1979 says so:
    18:22:00  

    Bentornato...e con un tema molto "spinoso" eutanasia si o no...anche se il tio è più un grido, un richiamo per un tema importantissimo ma dimenticato, pronto a balzare nelle prime pagine grazie ad un nuovo caso Welby...Ma cosa ci vuoi fare i politici che vengono ricattati per qualche marachella, o per qualche scappatella con qualche velina hanno la priorità su ogni cosa!! :-( top

  • Blogger Ueuè says so:
    10:30:00  

    Caro Finardi, se tu, come graziosamente dichiari, hai letto i miei post, avrai certamente letto quello che tratta proprio questo argomento.L'ho scritto dopo un dibattito televisivo che mi è sembrato osceno, perchè l'argomento vita è troppo difficile per essere discusso in una sorta di assemblea condominiale dove ognuno interviene per difendere i propri interessi. Se poi questi interessi sono di natura politica è ancora peggio. Il caso Welby ha lasciato un alone di amarezza dietro di sè proprio perchè è stato disumanizzato dalla politica che se ne è appropriata. La morte volontaria è un fatto strettamente privato con mille sfaccettature che non possono essere discusse e tanto meno legiferate. Un medico ha il dovere di risparmiare il più possibile la sofferenza fisica, questo sì, costi quello che costi, perchè sicuramente è peggio soffrire che morire, ma nessuna legge può dargli il diritto di uccidere, soprattutto se questa legge che si veste di falso buonismo, difende in realtà interessi economici. Ricordo un altro osceno dibattito sull'eutanasia, tenuto dall'allora ministro della sanità Giovanni Berlinguer con dei ragazzi del liceo, nel corso del quale metteva in evidenza, appunto, i costi di un malato terminale, nonchè l'occupazione di un letto ospedaliero che avrebbe potuto essere utile ad un altro malato curabile. Se poi uno crescendo diventa cinico o si getta nella droga, o si rincoglionisce di gossip, lo dobbiamo anche a gente come questa. Nessun accanimento terapeutico, quindi, ma nessuna licenza di uccidere. Se una cura antidolore può essere letale il principio viene salvato dall'intenzione che è quella di non far soffrire e non certo di ammazzare. Fermo restando il fatto che ognuno è libero di suicidarsi come e quando gli pare, se gli sembra una cosa giusta, possibilmente senza coinvolgere la coscienza di chi gli sopravviverà, perchè sarebbe un atto di puro egoismo. top

  • Blogger VitoBarese says so:
    11:12:00  

    Ave...
    Ricordo che abbiamo dibattuto a lungo su questo argomento, ognuno chairendo la propria posizione, ricordo che l'ultima volta scrissi proprio qui, su questo blog, e lessi la tua risposta. Poi diciamo che sono sparito, per motivi personali (fra università, lavoro, fidanzata e ferie), ed ho abbandonato l'argomento (anche perchè entrambi fummo abbastanza esaustivi).
    Purtroppo è quello che è successo anche in Italia, non sono riusciti a cavalcare l'onda, i media non ne parlano più e tutti se ne fregano...
    ...Io credo che questo sia un argomento in cui ci sia qualche legge che regolamenta, qualche sentenza. Ma credo anche che ci vuole chiarezza, che ci voglia il coraggio di fare qualche legge ad Hoc (al contrario di quello che dice quel politico), che dia dei limiti, che dica cosa è giusto e cosa non è giusto.
    Come vedi, anche se non sempre intervengo, passo sempre a farti una visitina.
    Saluti. top

  • Blogger VitoBarese says so:
    11:35:00  

    PS: mi sono permesso di linkarti. top

  • Blogger Ueuè says so:
    08:50:00  

    Vai a http://terzoincomodo.blogspot.com
    perchè c'è qualcosa di interessante che inerisce l'argomento del tuo post. top

  • Blogger finardi says so:
    15:57:00  

    ringrazio m 1979 e condivido quello che dici,meglio occuparsi delle marachelle che di argomenti seri per i politici.
    Caro uèuè proprio dalla lettura del tuo post mi è venuta in mente di fare questa ricerca,non si tratta del diritto di uccidere,ma di porre fine ad un esistenza quando è il malato che lo chiede perchè non riesce a sopportare una vita fatta magari di immobilità.
    Non è il medico a scegliere,quello riguarderebbe il testamento biologico,e ben altra cosa;con le nuove procedure sarebe il malato stesso a inocularsi la medicina letale e la scelta sarebbe solo sua.
    Se si riesce a far camminare una carrozzina con il respiro si può attivare una macchina che si avvia per sedarci e porre fine alla nostra esistenza.
    Sono ancora abbastanza confuso sul testamento biologico,si tratta di decidere da sano quello che potrebe accadermi da malato.
    Vito Barese verrai aggiunto domani:) top

  • Blogger Ueuè says so:
    18:02:00  

    Cmoglieomunque il mio ultimo post parla proprio di coloro che si nutrono di "marachelle". Quanto a Welby, non sono completamente d'accordo con te. Resta in me l'amarezza per la demagogia politica effettuata su una storia tanto dolorosa. Perchè è vero che le vie dell'inferno sono lastricate di buone intenzioni. E mi capita spesso anche di pensare a sua moglie. top